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soffritto

IL BLOG CHE CERCAVI!

30 settembre 2003


Ero sparito nell'etere, disperso tra milioni di altri atomi a pensare al senso della mia vita e a cosa potesse essere successo alle mie orecchie (che da un paio di settimane fanno un sacco di casino procurandomi non poche pene - si tratta di un acufene) quando leggo l'indagine iniziata da pedula nel suo blog. La bruna ragazza si chiede: perché ci si complimenta con quella tale blogger in quanto scrive come un uomo? E aggiungo io: perché ogni recensione di un film della Bigelow è corredata immancabilmente da sperticate lodi per il fatto che gira i film "come se fosse un uomo"?
Per quale motivo una donna che scrive (o che gira film) dovrebbe essere più interessante se dà un taglio "maschile" alle proprie creazioni? E sarebbe lo stesso se un uomo scrivesse come una donna? In quest'ultimo caso si potrebbe pensare che il trapasso di genere, in qualsiasi senso avvenga, sia fonte di interesse comunque ...
Ma il vero interrogativo, la cui risposta è propedeutica allo scioglimento degli altri quesiti fin qui posti, è: cosa significa scrivere come una donna? cosa significa scrivere come un uomo? Non mi riesce di capire se l'appartenenza ad una categoria piuttosto che all'altra dipenda dall'uso di un diverso linguaggio, dal riferimento ad una differente cultura: boh?
Chi ha fatto quell'affermazione si faccia vivo anche con me, oltre che con pedula...
E, per fare la mia parte, voglio levare un dubbio a costei fin da ora: i soffritti non amano le categorie, e scrivono senz'altro, senza dubbio, convintamente e sempre, in modalità trans-gender.

pensato da alberto  alle ore 5:14 PM
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