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soffritto

IL BLOG CHE CERCAVI!

30 settembre 2003


Ero sparito nell'etere, disperso tra milioni di altri atomi a pensare al senso della mia vita e a cosa potesse essere successo alle mie orecchie (che da un paio di settimane fanno un sacco di casino procurandomi non poche pene - si tratta di un acufene) quando leggo l'indagine iniziata da pedula nel suo blog. La bruna ragazza si chiede: perché ci si complimenta con quella tale blogger in quanto scrive come un uomo? E aggiungo io: perché ogni recensione di un film della Bigelow è corredata immancabilmente da sperticate lodi per il fatto che gira i film "come se fosse un uomo"?
Per quale motivo una donna che scrive (o che gira film) dovrebbe essere più interessante se dà un taglio "maschile" alle proprie creazioni? E sarebbe lo stesso se un uomo scrivesse come una donna? In quest'ultimo caso si potrebbe pensare che il trapasso di genere, in qualsiasi senso avvenga, sia fonte di interesse comunque ...
Ma il vero interrogativo, la cui risposta è propedeutica allo scioglimento degli altri quesiti fin qui posti, è: cosa significa scrivere come una donna? cosa significa scrivere come un uomo? Non mi riesce di capire se l'appartenenza ad una categoria piuttosto che all'altra dipenda dall'uso di un diverso linguaggio, dal riferimento ad una differente cultura: boh?
Chi ha fatto quell'affermazione si faccia vivo anche con me, oltre che con pedula...
E, per fare la mia parte, voglio levare un dubbio a costei fin da ora: i soffritti non amano le categorie, e scrivono senz'altro, senza dubbio, convintamente e sempre, in modalità trans-gender.

pensato da alberto  alle ore 5:14 PM

11 settembre 2003


Ciao. Cos'hai davanti in questo momento? Un milione, o forse più, molto di più, di piccoli pixel sparati sullo schermo composto da miliardi di atomi del tuo monitor. Dietro le parole che leggi non c'è il mio pensiero: c'è un tubo catodico che visualizza gli impulsi che io, grazie alle mie dita, ho inviato al cervello elettronico del mio elaboratore tramite una tastiera. I neuroni del mio cervello, ammasso di cellule, cioè di atomi aggregati, trasmettono alle mie dita un pensiero? No.Trasmettono, grazie al sistema nervoso, degli impulsi elettrici analogamente a quanto fa la cpu del tuo computer quando i muscoli del tuo corpo compiono l'operazione fisica di accenderlo. Il pensiero, non essendo composto da atomi o da materia, non esiste veramente: è solo il nome che diamo a tutte queste operazioni che si svolgono dentro e fuori di noi.
A questo punto ti sarai annoiato a leggere queste frasi, perché non raccontano nulla di divertente, nulla di triste, nulla di interessante: è evidente che i segni che i tuoi occhi stanno guardando non hanno causato nessuna reazione piacevole, cioè nessuna stimolazione ormonale percepita come gradevole, in te. Però io, intanto, ho aggiornato il mio blog parlando, una volta tanto, di qualcosa che non esiste, di qualcosa che non percepisci manifestamente, in altre parole del nulla.

pensato da alberto  alle ore 11:45 AM

3 settembre 2003


Io e le mie manie. Appena vedo qualcosa che parla di qualcuno che mi interessa devo comprarlo, e questo causa delle situazioni imbarazzanti; così oggi, uscito di casa per andare in edicola, pensavo di tornare con la gazzetta, la repubblica, motosprint e, al massimo, che so, la settimana enigmistica. Invece ho comprato Tutto, attratto dalla copertina che prometteva interviste esclusive coi REM, anteprime del nuovo album e via dicendo (e devo ringraziare Dio di non aver avuto abbastanza soldi, sennò finiva che mi compravo Sorrisi e Canzoni, nella cui confezione mi faceva l'occhiolino un cd allegato con Mina che reinterpreta i successi dei Beatles). Tutto, devo dirlo, non ha tradito le mie aspettative: un'intervista stucchevole e breve, nessuna anteprima del nuovo cd, articoli superficiali... ma, in mezzo al letame, ecco un fiore: a pag. 108 un articolo cattura la mia attenzione. "Il mistero di Mario Venuti", questo il titolo del pezzo, mi parla del prossimo video di Mario, del regista con cui l'ha girato, del testo della nuova canzone che seguirà  il grande successo del suo hit "Veramente". Ma: dove si cela il mistero di cui parla il titolo? Nel fatto che il clip non avrà  niente a che fare con il testo della canzone, se non a livello simbolico: hai capito te cosa mi combina, quell'innovatore di Mario...
Speriamo per la mia fragile psiche che sulla copertina del prossimo Cioè non ci sia M. Stipe, né M. Venuti: l'ultimo numero, quello con Justin Timberlake, mi ha un pò deluso, e non vorrei buttare ancora una volta dei soldi nel cesso.

e poi...

Oggi, alle due e venti, consueto appuntamento con Sonia. Sonia conduce un programma-contenitore radiofonico nel quale, tra le altre cose, si parla di sigle dei cartoni animati: io partecipo in veste di consulente (telefonico) a questo angolino culturale; argomento del giorno: Ken Falco il superbolide, un cartone che da piccolo mi faceva schifo e che adesso continua a farmi schifo. Io e Sonia spieghiamo ai cari ascoltatori la trama della serie, l'anno di produzione, parliamo della sigla cantata dai Superobots (il cui cantante Sonia, in diretta, ha affermato fosse Mal -quello dei Primitives- mentre Mal, intervengo io, in tv ha cantato solo Furia il cavallo del West), illustriamo i dettagli del motore avveniristico della Hayabusa Special, la macchina guidata da Ken. Finisce l'intervento e, mentre va la pubblicità , decidiamo come sempre il cartone di cui parlare domani (sarà  Heidi: ciao, caprette...) ma sul più bello chiama un ascoltatore che vuole fare delle puntualizzazioni. Sonia mi saluta, dice che mi richiamerà  più tardi per riferirmi le lamentele del contestatore. Io, in attesa della richiamata, rifletto su tutto quello che abbiamo detto, penso a dove potrebbe nescondersi l'errore, tremo all'idea che l'otaku possa incazzarsi per una qualche imprecisione... E poi, mentre ripensavo all'architettura del motore della Hayabusa e al suo numero di ruote (8: in quelle gare non c'erano i pitstop!), squilla il telefono, e la cara Sonia, che immagino fosse piegata in due dalle risate, mi spiega che quell'ascoltatore era un autore delle canzoni di Mal -sì, quello dei Primitives- e che voleva precisare che Mal aveva cantato altre canzoni, oltre a Furia, e che Mal vive in Friuli (dove la radio di sonia trasmette) e quindi speriamo che non fosse in ascolto, e via dicendo...
Per calmare i sensi di colpa, io e Sonia abbiamo deciso che domani trasmetteremo una canzone d'amore di Mal: proprio lui, quello dei Primitives.

e poi...

Cristiana e Lorenza, di ritorno dalla trasferta a Ferrara per vedere i Buskers, mi dicono che loro, della settimana enigmistica, fanno le parole crociate più difficili, quelle senza schema, quelle a intarsio, quelle bi e tri-sillabiche, quelle con accoppiamenti, quelle con cornici concentriche. Io, scosso da tanta bravura, annuncio che so fare le crittografate, so unire i puntini, so annerire gli spazi, so risolvere gli enigmi polizieschi e che la mia specialità è fare il bersaglio (ehi, e leggo anche le barzellette). Il giorno dopo mi sono comprato la s.e. (erano secoli...); in un delirio di onnipotenza, mi sono dedicato ai giochi più difficili, poi a quelli medi, infine a quelli facili, poi, non contento, a quelli facilitati e ho fatto una scoperta: so ancora leggere le barzellette.

e poi...

La lite con mia madre è finita ieri a mezzogiorno. Non si è verificata nessuna delle opzioni da me previste: abbiamo semplicemente smesso di guardarci in cagnesco perché ci eravamo stancati di farlo.

pensato da alberto  alle ore 5:08 PM

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